Author: Antonella

Bookforum: L’Alchimista di Paulo Coelho

Lo scorso 26 maggio si è tenuto presso la sala del Presepe di Cardile un incontro dibattito sulla lettura del libro “L'Alchimista” di Paulo Coelho. La discussione è stata introdotta dalla presentazione del libro da parte del parroco di Cardile, don Angelo Imbriaco.

E' un testo semplice, ma nello stesso tempo geniale perché si basa su due componenti principali: il viaggio e il sogno. Da una parte il viaggio che ribadisce una componente avventurosa, ma anche una descrizione minuziosa dei luoghi e delle persone. Il personaggio principale, Santiago, un pastorello, dopo aver venduto le sue pecore in Spagna, decide di intraprendere il viaggio verso le piramidi dove aveva sognato di trovare un tesoro, avventurandosi verso il deserto e inoltrandosi in un mondo nuovo a lui sconosciuto. Quindi abbandona ciò che è certo per accettare l'ignoto alla ricerca della felicità. Come ha anche precisato il parroco, a ciascuno di noi nella Nostra vita  viene affidata una missione da compiere, quella che nel libro è chiamata “leggenda personale” e ognuno di Noi è tenuto a compiere questa missione, a centrare il bersaglio e a non fallire. Dio ha per ognuno un progetto che è quello di raggiungere la felicità. Ma come per il pastore Santiago così nella nostra vita il viaggio è costellato da tanti ostacoli e solo la perseveranza porta a raggiungere il traguardo. L'altra componente è il sogno. Diceva don Angelo che il sogno nel raggiungimento di un obiettivo si realizza non certo guardando il passato o pianificando un futuro incerto, ma si realizza a pieno pensando al presente, come canta Claudio Baglioni nel motivo “la vita è adesso”. E' oggi che con tutte le energie e la determinazione si può cambiare la vita attraverso i propri sogni. Così per Santiago il sogno rappresenta la chiave per raggiungere il proprio obiettivo, ma anche il motivo del viaggio del pastorello. Lui infatti parte sognando un tesoro nascosto sotto le Piramidi che lo aiuterebbe a soddisfare la sua “leggenda personale”, che è ciò che ognuno vuole realizzare, sulla base che l'anima del mondo è alimentata in tutti da sentimenti come la ricerca della felicità. Ma per il raggiungimento di questo bisogna mettere in conto l'accettazione del rischio e il prezzo che comunque bisogna pagare nella ricerca della felicità, perché nessun risultato e obiettivo durevole nella vita viene concesso gratuitamente e senza sacrifici. Gli ostacoli sulla strada della realizzazione del sogno molto spesso si chiamano invidia, odio, gelosia, etc. L'importante è credere in quello che si vuole ottenere, perché, come viene ripetuto diverse volte nel libro, all'impegno personale si affianca anche l'Universo che cospira affinché ognuno realizzi la sua “leggenda personale”. Per  il raggiungimento della “leggenda personale” il pastore si serve di alcuni segnali, che se letti in maniera giusta aiutano a comprendere la vita e a comportarsi di conseguenza. Anche nella nostra vita ci sono dei segnali positivi che vengono da Dio, che ci parla e vuole il nostro bene e la felicità di ognuno di noi; ma ci sono dei segnali negativi, che provengono dal maligno e che tentano di sviare i nostri propositi buoni, nel raggiungimento della “leggenda personale” al fine di vederci infelici e non realizzati. Tutto sta a noi saperli interpretare e quando occorre evitarli per non finire fuori strada. I segnali di Dio sono tutti coerenti e preordinati al bene; quelli del maligno sono facilmente interpretabili perché tesi all'inganno, incoerenti e fallaci.

Altro tema toccato è l'amore sperimentato durante il viaggio da parte di Santiago, che dopo aver dovuto abbandonare i suoi propositi di unione con la fanciulla del suo paese, con un semplice sguardo si innamora di Fatima, una ragazza araba incontrata mentre attingeva acqua ad un pozzo. L'incontro al pozzo rivela la particolare attenzione dell'autore del libro nei confronti dei collegamenti biblici. Anche qui l'accostamento è come del resto avveniva anche nei nostri paesi, quando i fidanzati o chi incontrava il suo amore incrociava il suo sguardo con l'amata nel momento che si recavano alla fonte, come del resto avviene per l'incontro tra Giacobbe e Rachele al pozzo. L'incontro tra Fatima e Santiago è l'incontro tra due innamorati che si rispettano e la stessa Fatima lascerà andare il pastore per raggiungere il suo sogno senza dimostrare un amore possessivo.

Il suo peregrinare, però, riceve una battuta d’arresto quando viene però catturato dai predoni del deserto, ai quali rivela il motivo che lo ha spinto a mettersi in viaggio, sperando di riuscire a farsi liberare. I suoi carnefici, prima lo deridono per la sua motivazione, il sogno che l’ha condotto fino a laggiù, ma poi, uno di loro, gli svela di aver avuto delle visioni simili alle sue, sognava infatti che c’era un tesoro nascosto in una chiesa in Andalusia.

A quel punto Santiago riconosce il luogo del racconto nel posto in cui pascolava le sue pecore, così fa rientro a casa e diventato ricco torna dal suo unico amore, l’unica cosa che capisce abbia un reale valore nella sua vita, quello che spesso si dimentica nella sua essenzialità.

Va incontro alla donna che aveva lasciato per proseguire il suo viaggio. Così quella che può sembrare una domanda, iniziando a leggere il libro L’Alchimista  di Paulo Coelho, si trasforma in un’affermazione, ancora del tutto da chiarire: bisogna ritrovare se stessi prima di poter condividere il proprio mondo con qualcun altro e vivere la persona amata?!

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Rosario meditato in occasione del mese mariano alla cappella della Madonna del Carmine.

All'interno della Cappella della Madonna del carmine si è tenuto lo scorso 20 maggio nell'ambito del mese mariano, organizzato dal Terz'Ordine carmelitano di Cardile, un rosario meditato con profonde riflessioni durante i misteri.

Rosa de Los Santos ha condotto le meditazioni sui 5 misteri, facendo riferimento alle varie apparizioni nel mondo da Fatima a Lurdes. Alla fine di ogni mistero è stata recitata una poesia dedicata alla Madonna dal prof. Ferdinando Palombo, che ha fatto omaggio ai fedeli presenti del suo libro di poesie "Maria, sorriso d'amore". Ogni mistero, inoltre, è stato accompagnato da un canto dedicato alla Vergine con la partecipazione di Lina Scelza, come voce solista, e di Giovanni Longo alla tastiera dell'organo.

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19^ edizione della “Festa della Primavera” a Cardile

Si è conclusa lo scorso 10 aprile la 19^ edizione della Festa della primavera che ha visto la partecipazione della scuola elementare di Cardile e Gioi con le maestre.  I bambini hanno percorso il sentiero “Madonna del Carmine” anche in compagnia del sindaco di Gioi, dott. Andrea Salati, attraversando lo stupendo scenario naturalistico del Ponte medievale e sono giunti alla cappella della Madonna dove hanno fatto colazione. Dopo una breve spiegazione sulla storia della cappella, hanno cantato “dolce sentire” e successivamente nelle aiuole esterne hanno piantato dei fiori per sottolineare l’arrivo della primavera. Durante il ritorno i bambini si sono fermati sul ponte medievale dove si sono intrattenuti con il prof. Valentino Merola che ha spiegato l’importanza dell’acqua per la vita dell’uomo e ha fatto riferimento alle specie di piante presenti nella zona. La mattinata si è conclusa nella sala del presepe dove gli alunni si sono intrattenuti con il dott. Angelo Rizzo, presidente dell’oratorio di Cardile, il quale ha spiegato gli antichi mestieri dell’agricoltura e dell’artigianato raffigurati nel borgo di Cardile in miniatura dalle statuine fisse e in movimento.

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S. Pasqua: la luce vince sulle tenebre A Cardile la catechesi sulla simbologia della luce e del cero pasquale

È la luce il simbolo che sintetizza  perfettamente il senso della Pasqua, quel momento in cui Cristo rischiara le tenebre e, quindi, la nostra vita. Proprio perché questo elemento riveste un valore tanto importante, soprattutto durante il periodo pasquale, nella Chiesa di S. Giovanni Battista di Cardile, l’8 aprile scorso, il parroco don Angelo Imbriaco ha svolto una catechesi sul significato della luce e del cero pasquale.

Grazie a questo momento di crescita spirituale è emerso che da sempre le tenebre, nella simbologia cristiana, hanno rappresentato la condizione dell’uomo che vive l’angoscia, il dubbio, la paura, lo smarrimento, la morte. Basti pensare a figure come S. Teresa di Lisieux o a S. Giovanni della Croce che hanno scritto opere rilevanti in cui parlavano del loro travaglio interiore (tenebre) e attendevano la luce (Cristo) che rischiarasse il loro animo.

La luce è, quindi, un elemento fondamentale della cristianità e soprattutto della Pasqua. Quando, all’inizio della veglia pasquale, si accende il cero questo acquista e trasmette un calore e un’energia – proprie di Cristo – che ricevono anche i fedeli nel momento in cui accendono le loro candele. Con l’Exultet, inoltre, la celebrazione della luce che illumina il buio raggiunge il culmine, perché questo canto proclama proprio la vittoria della luce sulle tenebre.

In questo contesto, allora, s’inserisce anche l’atto di generosità di alcuni apicoltori che hanno donato i favi dai quali è stato ricavato un cero, realizzato presso la Comunità di don Orione a Ercolano, che sarà acceso proprio durante la notte di Pasqua.

In tal modo, in questo cero, si mescolano tre significati simbolici: la donazione fatta alla comunità, la luce di Cristo e la cera che si consuma, proprio come Gesù che si consuma per la sua Chiesa.

Ilaria Longo

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Cardile: presentazione dei progetti La Banca del Tempo Solidale e della Memoria

Sabato scorso a Cardile sono stati presentati due progetti che hanno come destinatari particolari gli anziani. Si tratta del progetto Memoria e Banca del tempo solidale, due iniziative nate per preservare un patrimonio culturale che altrimenti andrebbe perduto per sempre. Il progetto Memoria è stato realizzato dal dott. Antonio Vitiello girando dei video in cui alcuni anziani ultranovantenni di Cardile, Moio e Gioi raccontano una parte di vita vissuta, ricordando episodi particolari o modi di vivere ormai superati. La Banca del tempo solidale è un'iniziativa appena nata, che ci auguriamo venga accolta con entusiasmo da chiunque sia interessato a trascorrere parte del proprio tempo insieme a chi, anziano o ammalato che sia, abbia bisogno di sentirsi importante per tutta la comunità e non solo per i propri cari. Nei confronti di queste persone abbiamo tutti un debito di conoscenza e tanto da imparare. Chi vuole aderire, si può rivolgere a Don Angelo Imbriaco e, anche attraverso Facebook, a Carmine Rizzo ed Elisa Manna

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