Ringraziamento a Don Angelo espresso durante la celebrazione eucaristica nel giorno dell’Immacolata
“Caro don Angelo,
insieme agli iscritti al Terz’Ordine carmelitano di Cardile, Vogliamo esprimere nei Vs. confronti un profondo senso di gratitudine per averci accompagnati durante gli ultimi cinque anni di formazione. Vogliamo ricordare alcuni Vostri insegnamenti che hanno segnato e segnano ancora l’animo di chi ascolta le Vostre parole così incisive che lasciano riflettere e meditare. La Vostra attenzione si è fermata sulla lontananza dei fedeli dalla Chiesa ed avete proposto che per favorire un riavvicinamento di chi è lontano e perché la Chiesa intesa come comunità di fedeli sia credibile, è necessario che Essa si poggi su tre colonne portanti:
1. sulla felicità, affinché annunci la Buona Novella e non sia espressione di cristiani tristi, ma gioiosi;
2. sulla libertà, non intesa come lo svincolarsi da chi comanda, ma come il servizio reso nella giustizia e nella verità, che a sua volta ci rendi liberi;
3. sull’autenticità: una Chiesa autentica, senza maschere e infingimenti, è credibile se testimonia non a parole, ma nei fatti il messaggio evangelico di cui è portatrice, proprio come dimostra Papa Francesco con il suo atteggiamento nei confronti degli ultimi e delle periferie. E ancora, da padre amorevole, avete sostenuto chi è in difficoltà nella vita, in quanto Dio ci chiama a credere nelle Nostre capacità e possibilità. Ci avete detto che Dio ci valorizza anche quando Noi ci sentiamo inadeguati o inutili, perché queste situazioni di precarietà cerca di imporcele il male per distruggere la vita di ognuno di Noi. Nella partecipazione al banchetto della comunione avete ribadito come la comunione non è il premio che deve ricevere chi è più bravo di un altro, che non è degno di partecipare alla mensa di Gesù, ma la comunione deve essere vista come lo strumento che allevia le pene e le sofferenze a chi è stanco nella vita per prendere una nuova energia, come viatico per il lungo viaggio. A Cristo non interessano i peccati, ma il peccatore per la sua salvezza. Infine, ci avete insegnato come vivere la carità attraverso l’episodio evangelico della moltiplicazione dei pani, quando Gesù ha dimostrato come il poco che si possiede da ognuno diventa molto e se è condiviso è capace di sfamare tutti in abbondanza. La condivisione è il segreto e il vero miracolo della carità per una società fondata sull’uguaglianza sociale.
Nell’ultimo incontro ci avete insegnato come il valore della fratellanza si perde nel momento in cui ci si attacca ai beni materiali, che nella vera fratellanza hanno una “destinazione universale”.
Per tutto questo la Comunità di Cardile Vi è grata e Vi custodisce nel suo cuore.
Grazie don Angelo!!!”
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