Secondo la memoria storica che fa capo alle persone anziane vissute nel paese si fa riferimento anche a riti magici relativi all’attività di magia esercitata da i cc.dd. “lupi mannari” e “ianare”.
Si dice che chi nascesse la notte di Natale se femmina si trasformava in ianara e se maschio in lupo mannaro.
Nel caso specifico delle ianare queste avevano la facoltà di fare del bene o del male a secondo dei loro capricci, provocavano aborti, sterilità, imbruttivano le persone belle e viceversa, rubavano i bambini per compiere dei riti magici. Queste donne una volta entrate nelle case si ponevano sull’addome del malcapitato rendendolo incapace di muoversi e se venivano catturate erano alla mercè dei loro carcerieri. Le ianare non potevano accedere nelle case di tutte quelle persone nate il 25 gennaio, giorno della conversione di San Paolo.
A Cardile, dove pure le ianare si riunivano in un luogo detto “pozzo delle ianare”, si racconta che un aratore si era alzato presto per andare ad accudire i buoi. Nei pressi della sua stalla notò delle streghe raccolte attorno ad un fuoco e che si scambiavano un fagottino, passandolo sulle fiamme del falò. Con gli arnesi metallici che teneva all’occorrenza simulò un suono di campane mettendo in fuga le streghe che mal sopportavano tale suono. In seguito andò a raccogliere il fagottino e si accorse che era suo figlio.